I mutamenti culturali e tecnologici degli ultimi decenni hanno prodotto una significativa rivoluzione nel modo in cui la menopausa viene affrontata e vissuta oggi e come lo era, invece, sino ad una generazione di donne fa.
A causare questo non è solamente l’ampliamento dell’età di vita; ciò che è decisamente cambiata (in meglio) è la consapevolezza che le donne hanno raggiunto rispetto all’importanza della qualità di vita e della soddisfazione personale, affettiva e relazionale.
Dal mondo scientifico arrivando alla saggezza popolare, si è giunti a delineare le caratteristiche di un universo femminile basato sulla complessità e sulla sofisticazione. Nella scienza sessuologica, ci trovavamo nella seconda metà del ‘900 quando Masters & Johnson prima e la Kaplan dopo descrissero, per uomini e donne, un modello di funzionamento del comportamento sessuale di tipo lineare. Il “Lineare” intendeva parlare delle diverse fasi del Desiderio, dell’Eccitazione, dell’Orgasmo e della Risoluzione come di una sequenza universale e inequivocabile di momenti, nella quale ad uno seguiva inesorabilmente l’altro, proprio come avviene per i gradini di una scalinata.
La comunità scientifica, pur accogliendo tale schematizzazione, iniziò a domandarsi se tale modello fosse valido per entrambi i generi o se vi fossero delle differenze.
Si è dovuto attendere fino al 2005 per avere una risposta sufficientemente rigorosa, grazie agli studi di Rosemary Basson. Secondo quanto espresso nel modello che ha preso il nome di “circolare”, la sessualità femminile sarebbe il frutto di un processo di elaborazione “responsivo” di tipo relazionale: la donna attiva una certa intensità del proprio desiderio in relazione alla qualità dello scambio affettivo con il partner (uomo o donna che sia), al sentimento di riconoscimento e considerazione all’interno della coppia e alla memoria positiva dei precedenti episodi di intimità sessuale.
Questo modello, attualmente studiato anche nella variante maschile, costituisce un utile riferimento nella comprensione del rapporto tra femminilità, sessualità, cambiamenti corporei, identità e emozioni e fa comprendere come, negli ultimi anni, sia stata data la dovuta attenzione alla correlazione di aspetti che fino a qualche tempo fa non venivano affatto considerati.
In passato, infatti, la menopausa costituiva per le donne un aspetto silenziosamente custodito nell’ambito della privacy individuale. Con il termine delle mestruazioni, la donna perdeva la propria capacità riproduttiva. Ma sappiamo che la sintomatologia che riguarda le donne in menopausa può andare ben oltre quest’unico aspetto. Tale sintomatologia, in forme più o meno invalidanti, ha un impatto sulla vita sociale (es: le vampate di calore), sessuale e relazionale (es: l’atrofia vulvo vaginale). Di tutti questi aspetti le donne di oggi si (pre)occupano, in virtù del ruolo socio-relazionale maggiormente attivo che rivestono.
Dott.ssa Elisabetta Todaro
Psicoterapeuta relazionale ed esperta in Sessuologia
Istituto di Sessuologia Clinica, Roma